Pasta secca o pasta fresca: quale scegliere?

di Il mio granaio
sabato 15 ottobre 2022

Pasta secca o pasta fresca: quale scegliere?

Oggi scopriremo i benefici e le differenze che esistono tra la pasta fresca e quella secca!

La pasta è l’alimento più amato dagli italiani, ne consumano sui 24 kg pro capite all’anno e non vi rinunciamo nemmeno quando sono a dieta.

Una prima distinzione immediata tra pasta fresca e pasta secca è proprio questa: 

la pasta fresca è quella tipologia conservata nei negozi all’interno del reparto frigo come: strozzapreti, trofie, orecchiette; 

la pasta secca è invece quella che troviamo normalmente sugli scaffali espositivi come: spaghetti, fusilli, farfalle.

E ancora, un’altra distinzione è che la prima è composta con acqua e farina e va consumata in breve tempo; mentre la seconda fatta con semola di grano duro disidratata ha tempi di consumo molto più lunghi di mesi o persino anni.

La pasta proprio perché è un piatto popolare, veloce e facile preparare è fonte di dibattito sulle preferenze per la pasta fresca o per la .

Vediamo le differenze tra i due tipi.

Contributo nutrizionale della pasta

Secondo l’USDA, il dipartimento dell’agricoltura degli USA, 100 grammi di pasta fresca contengono 11,3 grammi di proteine; 54,7 grammi di carboidrati e 2,3 grammi di grassi; fornisce 288 chilocalorie e non ha fibre.

È fonte di minerali, con 163 milligrammi di fosforo, 179 milligrammi di potassio, 46 ​​milligrammi di magnesio e 26 milligrammi di sodio. 

Per quanto attiene invece alla pasta secca, per ogni 100 grammi di prodotto apporta 371 chilocalorie, 13 grammi di nutrienti e 3,2 grammi di fibra.

Inoltre ha 74,7 grammi di carboidrati e 1,51 di grassi; fornisce 189 milligrammi di fosforo, 223 milligrammi di potassio, 53 di magnesio e 6 milligrammi di sodio.

 

Differenze tra la pasta secca e la pasta fresca

Di fatto entrambe le tipologie di paste iniziano come pasta fresca, quella secca si disidrata; questo processo consiste nell’estrarre l’acqua dall’alimento utilizzando una fonte di calore e può farsi con l’essiccazione al sole, con forno convenzionale o disidratatore elettrico.

La disidratazione è una delle componenti che differenzia le due paste in quanto influisce sulla conservazione.

La pasta fresca va consumata entro breve tempo, circa 4-5 giorni e conservata in frigo prima che vada a male, mentre la pasta secca posta nelle confezioni può durare mesi o addirittura anni.

Un altro elemento di differenziazione è il tempo di cottura, mentre la pasta fresca impiega solo 3-4 minuti per essere cotta, la pasta secca impiega dagli 8-13 minuti a seconda dello spessore del formato.

E ancora un’altra differenza consiste nel fatto che la pasta fresca è composta con semola di grano perciò non integrale, mentre la pasta secca si trova anche nella versione integrale.

 

Come si prepara la pasta secca?

Vi sono alcune cose da tenere a mente quando si prepara la pasta secca.

Ve ne diciamo alcune.

Usare sempre molta acqua, lo standard suggerisce una pentola quasi piena ogni 450 grammi di pasta; aggiungere due cucchiai di sale e mettere a bollire l’acqua e solo quando bolle aggiungere la pasta per evitare che si incolli e mescolare ogni tanto.

Se la pasta è troppo lunga rispetto alla pentola, fare attenzione che non si rompa e aspettare che si adagi lentamente nel contenitore.

La pasta va cotta a fuoco medio tenendo conto del tempo di cottura indicato sulla confezione. 

 

Che pasta devo scegliere?

Il tipo di pasta da scegliere per la preparazione dipende dalla ricetta.

La pasta fresca si accompagnata al meglio con la panna o il burro perché i loro sapori si assorbono sono meglio assorbiti dalla pasta, ma anche la pancetta e i crostacei accompagnano bene la pasta fresca.

Nei casi in cui la pasta fresca è da farcire, deve rispettarsi la regola secondo cui il sapore del sugo non deve coprire quello del ripieno, è questo uno dei motivi che si preferisce la preparazione con il brodo anziché col sugo.

Mentre le paste secche si accompagnano benissimo a soffritti, alle verdure e sughi densi con carne, al pomodoro, al pesce e ai funghi.

Per chi fa la dieta è meglio la pasta fresca o quella secca?

Di base, a parità di peso, la pasta secca apporta più chilocalorie mentre la pasta fresca è più energetica se è anche all'uovo. 

Come abbiamo sopra riportato vi sono alcune differenze tra la pasta secca e la pasta fresca, la più semplice è il diverso apporto energetico, la pasta fresca apporta 288 chilocalorie/100 grammi, contro le 371 di quella secca, entrambe pesate a crudo.

Si tratta di un vantaggio apparente, infatti dopo la cottura per la secca 100 grammi diventano 215, per la fresca diventano 165, quindi molto meno soddisfacente in termini di volume.

Se la pasta fresca è anche all’uovo, viene aumentato il contenuto di proteine e grassi elevando il computo delle calorie.

Come accennato va fatta attenzione alla conservazione: la pasta fresca, prodotto pastorizzato, va conservato in frigo alla temperatura di 2/4 °C al massimo 4 giorni, questo perché con il suo elevato grado di umidità superiore al 30%, l’impasto si presta alla proliferazione di batteri e microrganismi.

Quella secca, invece, con l’essiccazione raggiunge un grado di umidità inferiore al 12,5% preservando il prodotto da muffe o batteri.